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L'Azienda Sicura: Lezioni di Salute e Sicurezza sul Lavoro a cura di Renzo Rivaltaultimo aggiornamento delle lezioni: 25/10/2015Lezione 13
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Sarà proprio dall'esame dettagliato di tali elementi che il datore di lavoro deve partire per progettare la salute e sicurezza in azienda.
Si è visto che il fine dell’impresa è quello della produzione di un bene o di un servizio e che questo fine lo si raggiunge per mezzo del complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro come definito, dal nuovo codice: "l'azienda". Quindi l'azienda è lo strumento per raggiungere il fine per cui nasce e viene posta in esercizio l'impresa.
Proprio per raggiungere tale fine l'imprenditore (datore di lavoro) provvede alla gestione ed organizzazione dei beni disponibili, anche denominati Fattori delle Produzione. Secondo la classificazione dell'economista francese Jan Baptiste Say (Lione 1767, Parigi 1822) i fattori della produzione possono essere così distinti:
FATTORI DELLA PRODUZIONE | 1) Terra |
2) Lavoro | 3) Capitale |
La "Terra" rappresenta l'ambiente fisico nella quale si svolge la produzione ed il relativo compenso è individuato nella rendita.
Il "Lavoro" è costituito dal contributo psicologico ed energetico che i lavoratori danno alla produzione. Il compenso è determinato nel salario.
Il "capitale" é rappresentato dalle risorse economiche utili al reperimento di ogni altra risorsa necessaria alla produzione. Il compenso per l'utilizzo del capitale è identificato nell'interesse.
Alcuni autori identificano un quarto fattore della produzione: l'abilità tecnica dell'imprenditore nell'organizzare i fattori della produzione nella giusta
misura al fine di ottenere il migliore risultato. Il compenso é identificato dal profitto.
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Ai fini della trattazione dellla materia della salute e sicurezza aziendale é maggiormente appropriato definire tre principali fattori della produzione che presentano forti analogie con quelli definiti in precedenza:
FATTORI DELLA PRODUZIONE | 1) Beni strumentali |
2) Forza lavoro | 3) Risorse economiche |
I "Beni strumentali" sono tutti gli elementi necessari alla produzione che non rientrano nella "forza lavoro" e nel "capitale".
La "Forza lavoro" resta costituita dal contributo psicologico ed energetico che i lavoratori danno alla produzione.
Il "capitale" é ancora rappresentato dalle necessarie risorse economiche per il reperimeno dei "beni strumentali" e della "Forza lavoro".
"L'abilità tecnica" dell'imprenditore é quell'elemento indispensabile all'esistenza dell'azienda stessa. Risiede in una posizione di preminenza rispetto ai fattori della produzione così da poterli organizzare in una struttura organica dando origine "all'azienda". E, certamente, il profitto è funzione della capacità dell'imprenditore di organizzare quei fattori della produzione. E', quindi, possibile affermare che i fattori della produzione sono le parti strutturali dell'azienda che si definisce e prende vita solo con l'azione organizzativa dell'imprenditore che si manifesta con la capacità di fare interagire fra loro i vari fattori della produzione. Tale interazione è rappresentata schematicamente con frecce colorate nel triangolo della produzione di seguito riportato.
fig. 1 - il triangolo della produzione
In fig. 1 viene chiaramente evidenziato che le tre componenti principali della produzione, quando opportunamente organizzate, interagiscono necessariamente fra loro. Così, ad esempio, i lavoratori interagiscono con i beni strumentali quando utilizzano una attrezzatura e con le risorse economiche quando si tratta di definire un compenso alle loro attività. Così le risorse economiche interagiscono con le risorse all'atto dell'aquisto di una macchina e con la forza lavoro all'atto dell'acquisto di un dispositivo di protezione individuale. Analoga considerazione può essere fatta per i "beni strumentali".
L'abilità tecnica dell'imprenditore consiste nell'organizzare i fattori della produzione al fine di determinare il giusto equilibrio
fra gli stessi e massimizzare la produzione (quindi il profitto).
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Il datore di lavoro, nell'organizzzare i fattori della produzione (ai fini dell'esercizio dell'impresa) deve tenere in giusto conto gli equilibri legati all'utile d'impresa ma non può farlo ad ogni costo. Infatti egli, secondo l'art. 41 della Costituzione, non potrà generare un utile mettendo a rischio la salute dei lavoratori e la sicurezza.
A tal proposito appare chiarificatrice dei concetti sopra espressi la sentenza della Cassazione del 1996 di cui si riporta uno stralcio: Questa suprema corte ha più volte sottolineato che, ove si voglia considerare il lavoro - e, pertanto, il lavoratore - come uno dei fattori della produzione, questo fattore é indubbiamente il più nobile, nel senso che la integrità psico-fisica del lavoratore, se é un valore che ha incontestabile importanza per il datore di lavoro, é, anzitutto, come vuole l’articolo 32 della Carta Costituzionale, «un fondamentale diritto dell’individuo ed uno degli interessi della collettività», il che comporta che il datore di lavoro, nell’organizzare quei fattori, debba avere cura, sopra ogni cosa, di quella integrità, anche valutando ... le possibili se non, addirittura, le probabili imprudenze del lavoratore nell’eseguire i compiti affidatigli”.
Quindi il datore di lavoro ha l'obbligo, nell'organizzare la produzione, di avere cura, sopra ogni altra cosa,
della sicurezza e salute dei propri lavoratori.
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Come abbiamo visto, l'esercizio d'impresa comporta per il datore di lavoro l'organizzare le parti strutturali individuate dai fattori della produzione. Si può affermare che l'azienda (in quanto organizzazione strutturata di quei fattori) è costituita da un sistema socio – tecnico interconnesso dove si mettono in relazione le funzioni svolte dalle persone con quelle esplicate dalle tecnologie nei luoghi di lavoro.
Poichè lo scopo del Codice è quello di impedire un infortunio o una malattia durante il lavoro, è proprio nel sistema
socio - tecnico interconnesso che devono essere ricercati tutti gli elementi da analizzare
in relazione alle variabili di contesto aziendale, umane,
sociali, tecniche ed organizzative.
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Per una corretta analisi aziendale occorre prendere in considerazione due macro elementi che si suddividono a loro volta in elementi base:
Macro elementi | Elementi base |
---|---|
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (cosa si fa, come lo si fa) |
l'organigramma aziendale (chi è coinvolto e con quale livello gerarchico) |
i ruoli aziendali della sicurezza (sulla base del livello gerarchico quali obblighi in materia di salute e sicurezza devono svolgere i singoli) | |
FONTI DI RISCHIO (ciò che è causa, ciò che origina rischi per i lavoratori da individuare al fine della successiva "valutazione dei rischi") |
i luoghi di lavoro (i rischi derivanti dai luoghi di lavoro costituiti, nella loro più ampia accezione, da tutte le postazioni di lavoro interne ed esterne nella giuridica disponibilità di un datore di lavoro ovvero nella giuridica disponibilità di altro datore di lavoro presso il quale si reca un lavoratore aziendale per svolgere un lavoro e dai relativi contenitori) |
le mansioni dei lavoratori (I rischi derivanti dalle attività svolte dai lavoratori) |
tabella 1 - Schema degli elementi da analizzare in azienda
Non ci si deve preoccupare se gli elementi descritti non sono ancora chiari perché la presente lezione ha il solo scopo della loro classificazione, mentre la loro analisi sarà l'oggetto delle prossime lezioni.
Per un approccio scientifico al tema della salute e sicurezza occorre innanzi tutto procedere ad una chiara lettura della organizzazione aziendale, analizzando i ruoli e gli obblighi dei singoli nell'ambito del processo produttivo. Successivamente saranno da individuare i rischi legati ai luoghi di lavoro e alle mansioni dei lavoratori e saranno da identificare le corrette regole aziendali di sicurezza. Le regole poi dovranno essere applicate dall'organizzazione nell'ambito dell'attività lavorativa, apportandovi i dovuti correttivi nel caso di necessità.
Si tratta quindi di innescare un circolo virtuoso che, partendo dalla lettura dell'esistente, ne corregga le disfunzioni al fine di ottenere un miglioramento continuo.
A qualcuno tali concetti potrebbe non sembrare chiari perchè da una prima (e superficiale) lettura del Codice parrebbe sufficiente procedere a semplici elaborazioni di documenti cartacei. Questo non é assolutamente sufficiente.
Quello che invece occorre affermare e ribadire è che il datore di lavoro deve agire secondo il principio della proattività cioè del "preoccuparsi prima". Attivarsi in anticipo prima che accada un evento, per evitarlo.
Questo può essere fatto (e deve essere fatto) solo approcciando il tema in maniera scientifica, agendo su quel che si conosce per
migliorarlo. E quando si parla di azione si intende attivarsi in concreto per mettere in campo le dovute misure.
Tutto ciò che è documentazione cartacea (utile ma non sufficiente) deve essere intesa come progettazione di quella azione e come
evidenza scritta di quella azione concretamente applicata, quasi come un diario delle cose da fare e delle cose fatte.
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Nella prossima lezione si analizza l'organigramma aziendale quale primo degli elementi cardine dell'organizzazione lavorativa dell'azienda e, perciò, primo elemento da analizzare.
Per saperne di più consultare la sezione pubblicazioni.