Lezioni di Salute e Sicurezza sul Lavoro a cura di Renzo Rivalta
ultimo aggiornamento delle lezioni: 25/10/2015Lezione 27
La Sorveglianza Sanitaria
Il Codice definisce (art. 2 comma 1 lett. m) Sorveglianza Sanitaria l'insieme degli atti medici,
finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza
dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di
svolgimento dell’attività lavorativa
La definizione contiene un importante concetto che viene attribuito alla sorveglianza sanitaria il cui fine è quello della
tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori. Quindi la sorveglianza sanitaria non è una attività tesa alla cura
di eventuali malattie insorte nel lavoratore, bensì deve essere intesa quale momento sostanziale di prevenzione
della salute del lavoratore.
Il Codice si spinge ancora oltre perchè definisce (Art. 2, comma 1, lett.o) il concetto di
salute quale stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di
malattia o d’infermità.
Il Medico Competente e i rischi aziendali
Si è detto nella lezione sul Medico Competente che il datore di lavoro ha l'obbligo della nomina
quando in azienda vi sono rischi per i quali il Codice prevede la sorveglianza sanitaria.
I lavoratori normalmente sono esposti ad un certo numero di rischi che hanno la potenzialità di provocare un danno alla
salute del lavoratore.
Quando, a seguito della esposizione al rischio, il lavoratore riporta un danno alla salute istantaneo si parla di
infortunio. Quando invece, a seguito di una esposizione al rischio (in genere una esposizione prolungata nel tempo),
il lavoratore riporta una serie
infinita di microtraumi che dipendono dalla durata della esposizione e dal livello del rischio
si parla di malattia professionale.
Vi sono rischi che possono determinare sia infortuni che malattie professionali (ad esempio la movimentazione manuale dei carichi)
, rischi che possono determinare solo infortuni (ad esempio rischi carichi sospesi) e rischi
che possono determinare solo malattie professionali (ad esempio rischio esposizione a rumore costante). Il Codice identifica tutta
una serie di rischi per i quali è obbligatoria la
sorveglianza sanitaria quale attività di prevenzione dalle malattie professionali. Essi sono:
- la movimentazione manuale dei carichi
- l'utilizzo di videoterminali
- gli agenti fisici quali il rumore, gli ultrasuoni, gli
infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale,
il microclima e le atmosfere iperbariche
- le sostanze pericolose quali sono gli agenti chimici che rispondono ai criteri per
la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo
riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3
- gli agenti cancerogeni e mutageni
- i rischi connessi alla presenza di Amianto
- gli agente biologici quali sono qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed
endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni
questa elencazione, seppure proveniente dal Codice, non deve essere considerata esaustiva in assoluto, in quanto
occorre prestare attenzione a tutti i rischi cosiddetti insorgenti (nuovi, non noti in letteratura) per i quali,
in assenza di obbligazioni derivanti jure proprio in capo al datore di lavoro dal Codice, deve comunque essere prevista una adeguata
valutazione e adeguate misure di prevenzione e protezione, ivi compreso ove necessario la sorveglianza sanitaria.
Non bisogna dimenticarsi infatti degli obblighi di tutela della salute derivanti dall'articolo 2087 del codice civile
di cui abbiamo parlato nella lezione perchè fare sicurezza.
Nell'ambito della sorveglianza sanitaria il ruolo del Medico Competente è quello di prevenire le malattie professionali
mediante una sorveglianza mirata che prevede una periodicità della visita e degli accertamenti sanitari correlati
tale da ritenere estremamente improbabile il contrarre
la malattia in quell'intervallo di tempo.
In sostanza il medico deve valutare che il lavoratore non solo non si sia ammalato, bensì che non vi siano elementi, campanelli
d'allarme che lasciano presumere l'insorgenza della malattia. Egli svolge una vera e propria azione di prevenzione.
L'informazione al Medico Competente
Al fine di un corretto svolgimento della sorveglianza sanitaria il medico competente deve avere cognizione di causa sui rischi
a cui sono esposti i singoli lavoratori. E' quindi indispensabile una corretta informazione da parte del datore di lavoro.
Anche se con le ultime modifiche introdotte dal Codice il medico partecipa attivamente alla valutazione dei rischi
è importante che nella redazione del Protocollo Sanitario siano riportate per le singole mansioni analizzate
tutti i rischi a cui sono soggetti i lavoratori e che possono determinare l'insorgenza di una malattia professionale.
Solo in questo modo il medico avrà maggiore consapevolezza e sarà messo in grado di svolgere una vera e propria azione preventiva.
Il risultato della attività di sorgeglianza sanitaria
La sorveglianza sanitaria del lavoratore si conclude con l'emissione da parte del medico del giudizio di idoneità alla
mansione specifica
Tale giudizio può essere positivo nel senso che il lavoratore viene giudicato idoneo alla mansione, ovvero negativo, nel senso che il
lavoratore viene giudicato non idoneo alla mansione, o ancora può essere idoneo con prescrizioni
nel qual caso il medico deve indicare le prescrizioni lavorative che in genere consistono in limitazioni delle attività del lavoratore
(ad esempio sollevare al massimo 15 kg).
Il giudizio di idoneità alla mansione
Il Codice prevede fra gli obblighi jure proprio in capo al datore di lavoro ed al dirigente (art. 18, comma 1, lett. bb) l'obbligo di
vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti
alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità, ma anche quello (art. 18, comma 1, lett g) di
inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di
sorveglianza sanitaria
Il datore di lavoro ed il dirigente sono quindi parte attiva del processo preventivo della sorveglianza sanitaria in quanto si accertano che
il lavoratore sia in possesso del giudizio di idoneità alla mansione specifica prima di adibirlo alle lavorazioni e che sia sottoposto periodicamente
alla sorveglianza sanitaria, avendo cura di valutare il contenuto del giudizio di idoneità.
Quello che il datore di lavoro ed il dirigente devono verificare è la presenza di un giudizio positivo e, nel contempo, la presenza di eventuali
prescrizioni. Se sono presenti prescrizioni il datore di lavoro ed il dirigente hanno
l'obbligo di valutare e attuare modifiche all'organizzazione del lavoro del lavoratore che ne consentano il rispetto.
Nell'ipotesi di giudizio negativo il datore di lavoro ed il dirigente hanno l'obbligo della ricollocazione del lavoratore in altre mansioni aziendali
che non presentano rischi per la salute del lavoratore.
Conclusioni e consiglio
L'attività di sorveglianza sanitaria rientra fra le attività più importanti di prevenzione che il legislatore ha posto in capo
al datore di lavoro.
Si è visto che per l'attuazione è necessaria la fattiva collaborazione del datore di lavoro del dirigente e anche del lavoratore, oltre
che naturalmente del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente.
Quello che non bisogna mai fare è delegare l'intera attività al medico competente tenendola disgiunta da tutti gli altri processi
non attivando una corretta informazione e lasciando che il medico si rivolga direttamente ai lavoratori per avere le
necessarie informazioni. Questo tipo di approccio oltre che estremamente sbagliato e non rispettoso dei principi fondamentali della legge
è altresì dannoso per il datore di lavoro e può determinare maggiori oneri per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria.
Il consiglio è quello di partecipare attivamente ed interessarsi della sorveglianza sanitaria dei propri lavoratori.
Ne gioverà il lavoratore e le casse aziendali.
Nella prossima lezione parleremo della importanza di una corretta organizzazione aziendale
nella quale ogni soggetto del sistema di prevenzione e protezione abbia un ruolo e delle competenze definite.
Per saperne di più consultare la sezione pubblicazioni.
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